lunedì 17 dicembre 2007

Recensione: La musica nel cuore - August Rush (2007)


Questa volta purtroppo mi tocca recensire un film pessimo, un obbrobrio che per fortuna ho visto senza spendere una lira: August Rush, che nella versione italiana è stato intitolato primariamente La musica nel cuore. A mio avviso sarebbe stato meglio intitolarlo Augusto Rusco, un titolo sicuramente più esemplificativo.
Ci troviamo sempre nella oramai strainflazionata New York, dove un musicista scapestrato e alcolizzato incontra dopo un concerto una violoncellista di nobile lignaggio, viziata e piena di soldi.
Tempo 120 secondi e i due si stanno già sbaciucchiando, sfoggiando dialoghi stereotipati in una recitazione maldestra e infima. Per pena di recitazione svetta Rhys Meyers, che sembra perennemente ubriaco, e probabilmente lo è, visto che per fare la parte dello sbandato non ha bisogno di recitare.
In un susseguirsi di dialoghi tristemente unti, i due amoreggiano su Washington Square, e ivi si addormentano. Si sveglieranno il mattino dopo con una secchiata d'acqua e piscio, scherzosamente tirata del fratello di Meyers, che tutti hanno già identificato come Gran Burlone.
I due si separano inspiegabilmente il mattino dopo, e hanno entrambi pesanti ricadute nella loro carriera professionale: evidentemente dormire all'aperto non fa bene, ma per loro la cosa si protrarrà per una decina d'anni.
Dalla loro folle notte d'amore nascerà un bambino, tale Augusto Rusco, che crescerà pensando di essere orfano: difatti, il padre della violoncellista, borghese da 3 lire, devolverà il bimbo appena nato in beneficenza a un orfanotrofio, dato che la madre, al momento incinta e pure in coma, si avvale momentaneamente della facoltà di non poter rispondere.
Credendo suo figlio morto, come suo padre bastardo le ha riferito, la madre passerà anni di depressione acuta. Il padre, invece, diventa un uomo d'affari con tanto d'autista al seguito.
Il nesso tra i 2 stati di vita di questo uomo tutto d'un pezzo ci sono tuttavia nascosti dalla regista, e noi possiamo solo ipotizzare che probabilmente Meyers era in una pausa di Match Point quando hanno girato la scena in cui lui, da pezzente scapestrato che era, girà in Mercedes parlando di percentuali in giacca e cravatta.
E il bambino? Il cinnazzo cresce allo stato brado, con il senso della musica ampiamente sviluppato. Lo troviamo fin da subito a dirigere campi di grano, nuvole e fuochi in un concerto di cui solo lui sa intuire la melodia, invisibile per i più.
Deciso a scappare e cambiare vita, il piccolo portento giungerà in un grottesco teatro di New York dove Robin WIlliams, musicista fallito, alleva piccoli mocciosi randagi al fine da farli mendicare negli angoli più frequentati di Central Park ed estorcere loro il 100% degli incassi.
Augusto è un vero fenomeno: gli basta vedere una chitarra e strimpellare per fare uscire dallo strumento note sensate. Non conosce le note, ma impara subito a comporre la sua rapsodia, suonata con gran finale al Central Park.
Inutile dire che i genitori si riuniranno ascoltando la musica del figlio, e senza test del dna alla mano, pur non avendolo mai visto, lo riconosceranno con una certezza disarmante, semplicemente ascoltando la sua musica.
Dialoghi beceri, scene girate da operatori ubriachi, stereotipi, musica medio-bassa, branchi di esaltati e storia asssurda, con tanto di persone fuori luogo, che appaiono in posti dove non dovrebbero essere. Voto? Mezza stella.

6 commenti:

  1. piu che una recensione mi sembra un tentativo mal riuscito di fare dell' umorismo... o non è stato recepito il messaggio del film, oppure è stato guardato e recensito controvoglia. Pessimo.

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  2. Caro/a sunstar,

    so bene che quando si legge qualcosa di negativo contro film che piacciono ci si rimanga male, ma ti garantisco che non si tratta di umorismo, bensì di una semplice opinione, peraltro condivisa da tutti coloro che quella sera dello scorso dicembre erano al Medusa Cinema ad assistere a quella penosa anteprima, per fortuna gratuita. Uscendo dal cinema, l'unica frase che echeggiava tra la folla mormoreggiante era "che puttanata!", e ti garantisco che non c'erano solo palati fini, ma anche gente come me, andata lì con ottime intenzioni di trovarsi davanti a un film decente. Ma così non è stato. SUl finale del tuo post concordo in pieno: "Pessimo" film!

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  3. Caro/a sunstar,

    dimenticavo una cosa: potresti spiegarmi per cortesia qual è il messaggio (che non ho recepito) di questo film a mezza via tra il comico, il fantasy, e il sentimentale? Non vedo nessun tipo di messaggio nel film, se non le solite banalità (e concedimi pure assurdità) dell'amore che vince su tutto, dell'essere tutti più buoni, ecc. Illuminami, per cortesia, perchè per me questo film è completamente privo di una qualsiasi forma primordiale di messaggio (Per fortuna, altrimenti sarebbe stato ancora peggiore). Saluti

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  4. si vede che non capite priprio niente.. il film è pieno di significati.. cari miei.. siete voi di cervello ristretto che non l'avete capito...

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  5. questo film è meraviglioso, non so chi possa mai aver lasciato un commento così negativo e privo di sensibilità..
    magari chi non è riuscito ad apprezzarlo..non ama la musica..gli animali..le piante..etc..e la cosa non mi stupirebbe.

    Un bambino che attraverso la musica ritrova i suoi genitori..forti sensazioni che avvicinano i personaggi,ed il caso, che spesso nella vita, accompagnato ad un pizzico di forza di vololntà ci fa ritrovare la via che sembrava persa.
    Boz, hai bisogno di altro?
    Ciao ciao
    Emy

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  6. Cara Emy,

    grazie finalmente per avere risposto ai miei interrogativi ed aver così posto luce sui presunti messaggi di August Rush - La musica nel cuore. Come te amo la musica, la natura, e tutte le cose belle di questo mondo. Ma a mio avviso i concetti che tu mi hai elencato sono trasmessi in questo film in modo talmente puerile e svogliato da essere celati, calpestati, e infine annullati dal brutto montaggio, dalla penosa recitazione, dagli effettacci speciali. La mia contestazione nasce dal fatto che sopra queste cose che ti ho appena elencato io semplicemente NON transigo. Non sono un purista, non guardo solo film d'essai, ma questa pellicola è a mio giudizio pretenziosa senza aver minimamente le carte in regola per esserlo. Con ciò, se ami la natura, l'amore, e tutte queste cose, ti consiglio se non l'hai già fatto di guardarti "Tutti insieme appassionamente", (titolo originale: The Sound of Music). In questo modo vedi come deve essere fatto un film volutamente mieloso e gioioso. Attori di alto livello, zero effetti speciali, semplicità e armonia. Tutto qui.

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