martedì 24 marzo 2009

Recensione: Gran Torino (2008)

In tanti hanno provato ad incentrare film su temi scottanti come il razzismo. Purtroppo, senza riuscirci. Un maldestro e penoso esempio è stato Crash, che ha vinto pure una sfilza di statuette senza motivo. Clint Eastwood è a mio avviso oggi il solo a riuscire a confezionare una pellicola in cui oltre alle emozioni forti vi sono messaggi di una complessità e profondità unica nel loro genere. Il nostro ci ha regalato una perla del cinema internazionale, senza badare al conformismo, alle banalità, ai colori rosa pastello. Clint si introduce in una America in continuo divenire, interpretando il ruolo (che da sempre indossa, come la t-shirt verdona) del vecchio razzista legato ai suoi anni di gioventù, del duro tormentato ma dal cuore buono, del personaggio carogna ma profondamente umano. Gran Torino è la summa dei film di Clint, che giunto a 80 anni di età si guarda indietro, raccoglie ciò che ha seminato, e lancia un grande messaggio di uguaglianza e umanità al suo pubblico, che conta tanti, tantissimi giovani che lo stimano per le sue opere originali e coraggiose. Il tutto, irrorato dalla sua famosa ironia, dalle battutine che solo lui sa pronunciare. Il volto tremolante, la fessura che ha da sempre al posto degli occhi, le rughe profonde non alterano la sua personalità forte e carismatica. Clint è ancora in gamba, anzi, in gambissima. E ci auguriamo che possa regalarci ancora tanti capolavori come questo.

martedì 10 marzo 2009

Recensione: Ratatouille (2007)



A volte capita che il cinema sia come il cibo: poesia. Poesia pura, espressa tramite arti visive capaci di stimolare talvolta anche il palato di chi sta osservando, senza che di fatto stia gustando nulla. E' il caso di Ratatouille, film prodotto da Pixar per Walt Disney Pictures che mi ha letteralmente stupito per i contenuti "alti" e la leggerezza con cui al tempo stesso vengono narrati.
Gli argomenti cardine di tutto il film sono la cucina e la ricerca del piacere nel cibo: a pensarci bene sono temi un po' lontanucci dal target 0-10 a cui questo film è rivolto. Difatti, è molto difficile che un bambino possa comprendere pienamente la mole di concetti, di sapori, e di lezioni che il film propone. Piuttosto, i più piccoli apprezzeranno le disavventure del simpatico topo Remy e dello sguattero Linguini piuttosto che la lezione su come si tagliano le verdure.
Ho avuto modo di mangiare in ristoranti di un certo livello, e mi sono stupito di poter vedere, seppur in forma animata, l'aspetto di una cucina minuziosamente fedele alla realtà, così come di una sala in cui il servizio viene effettuato secondo i canoni tradizionali (anche se la cosa, a causa del fast motion, passa in secondo piano). Non a caso numerosi sono stati gli chef che hanno dato consigli per la realizzazione del ristorante che si vede nel film, e tutto è stato curato nei minimi dettagli. Una cosa a mio avviso insolita, commovente, e da non sottovalutare.
Il tema ricorrente per tutta la durata del lungometraggio è "Tout le monde peut cousiner", una frase ambiziosa e che viene ampiamente spiegata con l'evolversi della storia. Mi sento di condividerla in pieno, nel senso inteso dagli autori (che non svelo).
In conclusione, un grande capolavoro di animazione, adatto a tutti, ma che sarà apprezzato soprattutto dai gourmet, che avranno di che divertirsi per tutta la durata del film. Spettacolare.